Olio di CBD e sclerosi multipla

Ultimo aggiornamento in data Giugno 5, 2020 da Maxwell Harris

L’utilizzo dell’olio di CBD nei pazienti affetti da sclerosi multipla è un campo di interesse e di studio in costante crescita. Leggi questo articolo per prendere coscienza di come l’olio di CBD possa influire su questa patologia.

CBD e sclerosi – la ricerca

La cannabis è stata usata per scopi medici in molte culture in tutto il mondo per secoli. Durante il 19° secolo, venne impiegata per trattare diversi problemi, tra cui l’insonnia, la perdita di appetito, il dolore, i crampi, l’asma e la depressione. Negli ultimi anni di ricerca, è stato possibile analizzare più dettagliatamente gli effetti che la cannabis ha sul corpo umano. La ricerca si è soffermata con particolare interesse sull’incidenza che il consumo di cannabis possa avere sulle persone affette da sclerosi multipla. Seppure la ricerca sia ancora attiva si è già giunti alla conclusione certa che la cannabis ha un effetto provato contro molti problemi legati alla malattia quali dolore, affaticamento, crampi, rigidità muscolare e sonno leggero.

Ci sono attualmente circa 114.000 italiani con sclerosi multipla che devono convivere ogni giorno con una malattia che porta alla disabilità progressiva oltre che a dolore continuo. Secondo degli studi, l’11% dei pazienti soffre di gravi convulsioni, che non possono essere sanate con la medicina tradizionale. Ciò significa a oltre 12.000 persone che non possono essere curate. La ricerca sulla cannabis ha permesso di offrire un’alternativa. Grazie a prodotti come l’olio di CBD queste persone possono sentirsi meglio e combattere il progredire della malattia nel modo più efficace e naturale possibile.

CBD e sclerosi multipla – valenza medica

L’interesse per la cannabis terapeutica è in aumento e i media sono sempre più coinvolti nell’argomento. Tuttavia, le informazioni sui vari trattamenti con la cannabis terapeutica non sono prontamente disponibili per chi soffre di sclerosi multipla poiché questa sostanza è ancora da molti considerata tabù. Andiamo a vedere allora in che modo possa avere valenza a livello medico

I componenti medicinali della cannabis si trovano nelle ghiandole della pianta stessa. La cannabis consiste di oltre 60 cannabinoidi, che possono variare a seconda della pianta, ma, cosa sono i cannabinoidi?

Sappiamo che esistono diversi sistemi nel corpo umano che permettono al corpo di funzionare, come il sistema digestivo, il sistema respiratorio, il sistema nervoso e così via. Ogni sistema è costituito da diverse parti, ad esempio il nostro sistema nervoso è costituito dal nostro cervello, midollo spinale e nervi. Negli anni ’80 fu scoperto un nuovo sistema umano, vale a dire il sistema endocannabinoide.

Si scoprì che tutti i mammiferi hanno un sistema endocannabinoide costituito da 2 parti: le sostanze chimiche di segnalazione e due recettori. Questi recettori sono chiamati CB1 e CB2,  e sono attaccati ai nostri amminoacidi e vengono attivati dai cannabinoidi. Fondamentalmente, questi recettori sono presenti in tutto il corpo e tutti i nostri sistemi sono in realtà modulati dal sistema endocannabinoide. Ciò significa che ogni volta che un sistema nel corpo deve essere modificato, viene impiegato il sistema endocannabinoide.

Per saperne di più leggi qui: A cosa serve l’olio CBD?

3 categorie di cannabinoidi

  1. I cannabinoidi sono suddivisi nelle seguenti 3 categorie:
  2. Fitocannabinoidi – prodotto naturale della pianta di cannabis
  3. Endocannabinoidi – prodotto naturalmente dal corpo

Cannabinoidi sintetici – cannabinoidi prodotti dall’industria farmaceutica

I fitocannabinoidi influenzano i recettori CB1 e CB2 nel nostro sistema.
È quindi importante che il consumatore conosca la differenza e l’influenza dei recettori nel nostro sistema.

CB1: genera attività nel sistema nervoso

CB2: dà segnali alle cellule del nostro sistema immunitario e può aiutare a regolare un sistema immunitario iperattivo.

I pazienti con sclerosi multipla possono essere aiutati poiché è possibile che il CB2 contrasti gli spasmi e la rigidità muscolare. Naturalmente, la domanda di un paziente affetto da sclerosi è: “Dove posso trovare la cannabis terapeutica che colpisce i recettori CB1 e CB2?”

Ecco la risposta:

Olio di CBD come medicina per la sclerosi multipla

Ci sono diversi cannabinoidi nella cannabis, ma prenderemo in considerazione solo i due più comuni ovvero il THC ed il CBD.

La maggior parte degli oli di cannabis è costituita da molti dei cosiddetti fitocannabinoidi. Questi possono variare in base al sistema e al metodo di produzione. Tuttavia ciò che è importante è il vedere la concentrazione di ciascun cannabinoide nell’olio. Se l’olio contiene una percentuale alta di CBD e quasi nessuna traccia di THC si parla di olio di CBD.

Il THC ha una connessione speciale con il recettore CB1 ed è infatti la sostanza psicotropa che “sballa”. Non è infatti legale in Italia vendere o assumere questa sostanza.

Al contrario, l’olio di CBD è diventato un prodotto popolare per l’uso nei pazienti affetti da sclerosi multipla. Il farmaco CBD ha un legame diretto con CB2 e CB1 e quindi aiuta ad attenuare un sistema immunitario iperattivo che affligge molte persone con sclerosi multipla. Contrariamente all’olio THC, l’olio CBD non ha quindi alcun effetto euforico. Tuttavia, è importante ricordare che non esiste un olio di CBD puro al 100%, sono sempre presenti tracce di THC .

Come consumatore, si noti che il prodotto può essere organico o sintetico. Come già accennato, viene fatta una distinzione tra fitocannabinoidi e cannabinoidi sintetici. Mentre i cannabinoidi sintetici vengono usati per produrre farmaci come il Sativex o Marinol, i fitocannabinoidi appaiono invece come prodotti biologici.

I prodotti biologici sono particolarmente forti e possono essere acquistati in Italia purché il contenuto di THC non superi la soglia massima dello 0,2% prevista per legge.

I ricercatori dell’Istituto Cajal hanno utilizzato animali e cellule per studiare come il CBD possa fornire risposte antinfiammatorie e una protezione permanente contro gli effetti della sclerosi multipla. I topi trattati con CBD dopo 10 giorni avevano capacità motorie superiori e mostravano progressi significativi nelle loro condizioni. Sulla base di questi ed altri dati, i ricercatori hanno concluso che il CBD ha la capacità di ridurre vari aspetti della sclerosi multipla.

Alcuni ricercatori israeliani hanno testato l’olio di CBD su topi affetti da sclerosi multipla e sono giunti alla conclusione che il dolore venina significativamente ridotto. Inoltre, si sono resi conto che l’olio di CBD è antinfiammatorio e non ha danneggiato affatto le cellule nervose dei topi.

L’Università di Plymouth ha inoltre dichiarato che l’olio di CBD è due volte più rilassante per i muscoli rispetto al rimedio placebo.

Si possono trovare svariate esperienze di pazienti affetti da sclerosi multipla che hanno già testato l’olio di CBD con effetti positivi.

Olio di CBD per la sclerosi – La cannabis medica dovrebbe essere completamente legalizzata?

La Sclerosi Society ha condotto uno studio con 438 pazienti affetti da sclerosi multipla. Il sondaggio analizza le risposte delle persone affette da sclerosi multipla alla domanda: “Pensi che la cannabis debba essere resa legale per scopi medici?”

Come mostrano le statistiche, il 92% dei partecipanti risponde in maniera positiva riguardo la legalizzazione della cannabis terapeutica,e vorrebbero vedere in particolar modo l’olio di CBD prescritto come farmaco per aiutare a combattere la loro malattia.

Abbiamo preparato una guida per l’acquisto di olio CBD di cui potrete leggere di più.

Referenze

  1. Corey-Bloom, Jody, et al. “Smoked cannabis for spasticity in multiple sclerosis: a randomized, placebo-controlled trial.” Cmaj 184.10 (2012): 1143-1150.
  2. Langford, R. M., et al. “A double-blind, randomized, placebo-controlled, parallel-group study of THC/CBD oromucosal spray in combination with the existing treatment regimen, in the relief of central neuropathic pain in patients with multiple sclerosis.” Journal of neurology 260.4 (2013): 984-997.
  3. Zajicek, J. (2005). Cannabinoids in multiple sclerosis (CAMS) study: safety and efficacy data for 12 months follow upJournal Of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry76(12), 1664-1669. doi: 10.1136/jnnp.2005.070136
  4. Chiurchiù, V., van der Stelt, M., Centonze, D., & Maccarrone, M. (2018). The endocannabinoid system and its therapeutic exploitation in multiple sclerosis: Clues for other neuroinflammatory diseases. Progress In Neurobiology, 160, 82-100. doi: 10.1016/j.pneurobio.2017.10.007

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