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l'olio di CBD scade

L’olio di CBD scade

Come qualsiasi altro prodotto, l’olio di CBD ha una data di scadenza. L’olio di CBD può andare a male velocemente se non è conservato correttamente, dovresti assicurarti di conservarlo nel modo giusto.

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Guida completa al CBD

Cos’è l’olio di CBD?

In molti continuano a chiedersi che cosa sia veramente l’olio di CBD; con questa guida cercheremo di fare chiarezza. In genere si sente parlare di hashish, fumo, erba e marijuana. Questi sono i nomi di prodotti illegali derivati dalla pianta di cannabis sativa. Questa pianta però è stata utilizzata per secoli da culture diverse e per dei motivi ben precisi. Le proprietà curative della pianta vennero notate infatti fin dall’antichità. La cannabis comprende oltre 60 diversi cannabinoidi, i quali hanno ciascuno la propria influenza sull’organismo. Il CBD è l’abbreviazione di “cannabidiolo”, ovvero uno dei tanti cannabinoidi nella pianta di cannabis.

Cosa sono i cannabinoidi?

Andiamo con ordine,prima di arrivare a definire i cannabinoidi dobbiamo scopriamo qualcosa in più sul nostro organismo. Il corpo umano contiene molti sistemi, tra i quali ad esempio il sistema digestivo, nervoso e respiratorio. Tutti i sistemi nel nostro corpo sono costituiti da diverse parti funzionali. Ad esempio, sappiamo che il sistema nervoso è costituito da midollo spinale, nervi e cervello. Il sistema endocannabinoide venne scoperto negli anni ‘60 durante gli studi dell’effetto del THC sull’organismo umano; ma non sono iniziate ricerche vere e proprie su di esso fino agli anni ‘90. Ogni mammifero possiede un sistema Endocannabinoide ( ECS acronimo in lingua inglese) endogeno costituito da mediatori lipidici, processi di sintesi e due recettori chiamati CB1 e CB2. I recettori CB1 e CB2 si trovano ovunque nel corpo e tutti i nostri sistemi vengono effettivamente modulati dal sistema ECS. Ovvero, il nostro sistema digestivo, nervoso e respiratorio sono modulati dal sistema endocannabinoide, e ogni volta che un sistema cambia, in realtà utilizza il sistema ECS. Sulla base di questa conoscenza possiamo ora descrivere le 3 categorie di cannabinoidi: Endocannabinoidi – Prodotti naturalmente dal corpo. Questi cannabinoidi fisici sono collegati con la sensazione di fame, controllo del movimento e dolore. Fitocannabinoidi – Cannabinoidi trovati nella pianta di cannabis. Questi sono anche chiamati cannabinoidi organici e possono influenzare l’esperienza umana di fame, controllo del movimento e dolore mentre si integrano nel sistema endocannabinoide. Cannabinoidi sintetici – Cannabinoidi prodotti sinteticamente dall’industria farmaceutica. Presenti in diverse forme di cannabis terapeutica e influenzano il sistema endocannabinoide.

I dispositivi medici nel cannabidiolo CBD

Sono presenti più di 60 diversi fitocannabinoidi di origine organica in delle piccole ghiandole nella pianta di Cannabis Sativa. Tra questi questi spicca il CBD, nel quale risiede il maggior potenziale terapeutico. Questi cannabinoidi hanno un legame diretto con i recettori CB1 e CB2, e se introdotti nel corpo umano si integrano con gli endocannabinoidi, e influiscono sui sistemi organici. Recettore CB1: stimola l’attività del sistema nervoso umano. Ciò significa che un effetto su questo recettore può influenzare l’umore, l’appetito, la memoria e così via. Recettore CB2: fornisce segnali alle cellule del sistema immunitario. La maggior parte dei recettori CB2 si trova infatti all’interno delle cellule che fanno parte del sistema immunitario, ma esistono anche nei globuli bianchi e nelle cellule tumorali. Stimolare il recettore CB2 può aiutare ad attenuare un sistema immunitario iperattivo. Nei pazienti affetti da sclerosi, il CB2 può lavorare contro i crampi e la rigidità muscolare. Inoltre sempre più ricercatori si stanno concentrando sull’effetto del recettore CB2 sulle cellule tumorali e man mano vengono trovate sempre più correlazioni interessanti. Ciò che è importante tenere a mente è perciò l’effetto dei cannabinoidi su CB1 e CB2. I due cannabinoidi più ricercati ed efficaci sono il THC ed il CBD. I cannabinoidi THC hanno un effetto speciale sul nostro recettore CB1. Il contenuto di THC in una “canna” ad esempio, è molto alto e quindi il fumatore avrà una sensazione di squilibrio ed euforia. Ciò non è tuttavia legale. Prodotti contenenti un livello di THC inferiore allo 0,2%, sono invece legali. Il CBD-cannabidiolo ha un effetto invece principalmente sul nostro recettore CB2, ma anche sul CB1 ed è quindi anche la componente più comunemente usata a livello terapeutico per varie malattie. Può influenzare le cellule del sistema immunitario e quelle tumorali. L’olio di CBD può essere efficace per chi soffre, per esempio, di forti dolori.

Come viene prodotto l’olio di CBD?

Con la conoscenza di base del CBD e alcune informazioni mediche sull’argomento, possiamo ora esaminare il processo di produzione dell’olio di CBD. L’olio di CBD può essere prodotto in diversi modi. Uno dei metodi più comuni per estrarlo è attraverso l’uso di alcol. Tuttavia, non si tratta del metodo migliore e più pulito. Diverse aziende hanno infatti iniziato con un metodo di evaporazione attraverso uno speciale processo con CO2. Questo processo è più rispettoso dell’ambiente e sostenibile, inoltre si ottiene un olio di CBD più puro e pregiato. Quindi vale la pena dare un’occhiata al metodo di produzione dell’olio di CBD prima dell’acquisto. Inoltre, è buona norma controllare che l’olio CBD sia certificato GMP. La certificazione GMP sta per Good Manufacturing Practices, ed è una garanzia che il prodotto sia stato fabbricato in condizioni adeguate.

Cos’è l’olio di CBD?

CBD è un acronimo per cannabidiolo, ovvero uno dei tanti fitocannabinoidi presenti nella pianta di cannabis. Ha un legame diretto con il sistema endocannabinoide umano che influenza le cellule del nostro sistema immunitario, e, secondo recenti ricerche, ha persino un’influenza sulle cellule tumorali. Viene testimoniato da molti consumatori che il CBD tratta il loro dolore meglio della medicina convenzionale. Chi soffre di sclerosi multipla, tumore, emicrania e tante altre patologie, può trovare aiuto grazie al cannabidiolo (CBD).

Aprile 6, 2020